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Presidente: Gabriele Evangelisti
Direttrice Artistica: Silvia Vacchi

Home » Discografia » Dischi

Per amore o per forza

1989-Per-amore-o-per-forza-.jpg
1989
In monaster
L'anello (Video)
La fa niuléta (Video)
Guarda là (Video)
Avevo quindici anni (Video)
A testa bassa
L'usignolo (Video)
Biròc' al và
Son già tre anni
Fât fôrza legêra (Video)
O cara mama (Video)
Buongiorno Gaetano
In filanda
Siam calderai
Oh vilan
Tutte le armonizzazioni sono di Giorgio Vacchi
Nel 1989, il Coro Stelutis, con la generosa partecipazione della Cassa di Risparmio in Bologna, produce questa cassetta che è offerta in una confezione che riporta una bellissima scena con i nostri contadini nei momenti della semina. Il master è dell'amico Gianni Malatesta (direttore del Coro Tre Pini di Padova).
Carisbo Stel 9801 Cassette

« Pr amåur o par fôrza »: quante volte ho sentito questa frase da ragazzo, quando stavo in campagna, detta così, in dialetto! E spesso accadeva alla fine di certi discorsi seri che gli adulti facevano (c'era la guerra e non mancavano certo i motivi) mentre noi ragazzi si pensava solo a giocare.

Sembrava che quel «per amore» non esistesse e che tutto avvenisse «per forza»: e la cosa mi stupiva ancor più perché usciva dalle labbra di certi personaggi che sprizzavano forza e sicurezza da tutti i pori. Gente che avevo visto affrontare un toro inferocito o sballottare sacchi da un quintale come fossero pagnotte. E per me, gracile esemplare cittadino, quelli erano modelli!

Ne passeranno, di anni, prima che mi rendessi conto che nel mondo contadino quasi tutto avveniva «per forza»: poteva essere il padrone che ti chiedeva qualcosa di più di quanto gli dovevi, e allora giù a sgobbare come una bestia per accontentarlo, sennò ti buttava fuori dal podere; o lo Stato, che ogni tanto inventava una tassa nuova che andava ad assottigliare le già magre scorte, e al contadino non rimaneva che «tirare la cinghia». Poi, ogni pochi anni, lo Stato ti chiedeva i figli per mandarli in guerra: e quelli «per forza» dovevano partire. A casa rimanevano le donne ad ammazzarsi di lavoro in attesa del ritorno degli uomini: quando tornavano.

E anche le donne, poi, se in casa lavoro ce n'era poco, partivano per la risaia, o la filanda: e lì non era certo raro incontrare il padrone, o un capo, che chiedeva qualcosa di più a queste povere ragazze, e non certo «per amore». E chi rimaneva in casa l'aspettava il matrimonio che, però secondo le leggi non scritte della famiglia, era spesso un contratto stipulato dagli anziani, che «per forza» si doveva accettare.

Così, tra tanti momenti vissuti «per forza» e pochi «per amore», si consumava la vita nel mondo contadino: ed anche le espressioni che potrebbero apparire più «superficiali» (e che in verità non lo sono) di quel mondo cioè la tradizione orale e quindi il canto, ci parlano delle condizioni non certo invidiabili dei contadini. Non ci si stupirà quindi se, anche in una selezione così limitata di canti come la presente, appaiono in netta maggioranza le espressioni tristi, legate ai tanti momenti dolorosi della vita con poche, anche se rilevanti, eccezioni.

Nel primo canto, IN MONASTER , la protagonista è una ragazza rinchiusa in convento contro la sua volontà; come dall'interno di un carcere il suo pensiero corre continuamente a ciò che è rimasto fuori, all'amore perduto: «se fossi una formica, da queste mura vorrei passar...».

Ne L'ANELLO si racconta di Rosina che perde l'anello in mare e del pescatore che glielo ripesca: una storia antichissima nota i n tutti i paesi europei e diffusissima in Italia.

In LA FA NIULETA (non credo che queste parole abbiano un senso, ma probabilmente vengono usate come quel «trallallà» che, a volte, ci serve per canticchiare una melodia) si parla di una ragazza poverissima che enumera tutte le cose che «non ha»: i pretendenti non potranno certa mente incolparla di non essere stata sincera!

Nel canto GUARDA LÀ un giovane dichiara il suo amore ad una ragazza bionda: ma ahimè «quel vile di suo padre non è contento»' Un altro amore contrastato.

Ancor peggiore il clima di AVEVO QUINDICI ANNI . È un canto da cantastorie in cui si racconta della triste vicenda di una ragazza, sedotta e abbandonata, che si vendica con una pugnalata al cuore del «traditore».

Ancora tristissimo, addirittura funereo, il clima di A TESTA BASSA , con la protagonista che piange sulla tomba dell'amore scomparso.

Meno cupo, invece, l'ultimo dei canti d'amore qui raccolti: si tratta di una tipica espressione del romanticismo ottocentesco, forse d'autore, passata nella tradizione popolare col titolo L'USIGNOLO e che riproponiamo con 1'espressività vocale che è propria del canto proveniente dalla Liguria e dalla Sardegna.

Il primo dei canti di lavoro, il cui titolo BIROCC AL VA ricorda una professione scomparsa da pochi decenni, racconta della grottesca vendita di un marito e viene cantata su una melodia notissima e che spessoriveste altre parole.

Il secondo canto, che comincia con le parole SON GIÀ TRE ANNI , era legato al lavoro dei minatori e subì una rilevante trasformazione quando, durante la guerra '15-'18, gli alpini, mutandone il testo, diedero inizio al «nuovo» canto che da quello era nato e che prese il nome di «Monte Canino». Non ne risultò cambiato, però, il lento, doloroso andamento.

Segue un canto della «ligêra» in dialetto bolognese (ligêra era la manovalanza generica, quella meno qualificata, che lavorava nei grandi cantieri d'inizio secolo: bonifiche, trafori di gallerie ecc.) dal titolo FÂT FÔRZA LEGÊRA .

Con O CARA MAMA torniamo nel mondo del lavoro femminile: a migliaia, d'estate, le donne partivano per il lavoro in risaia. Trovavano il caldo, l'acqua stagnante, le zanzare, il mangiare cattivo; in cambio pochi soldi e, spesso, la salute rovinata.

In BUONGIORNO GAETANO abbiamo, invece, messo a confronto duemondi tanto distanti come quello del contadino e quello del fattore: non poteva non esserci contrasto! E «contrasto», appunto, veniva chiamato questo tipo di canto che i cantastorie presentavano nei paesi durante le fiere e i mercati.

Ed eccoci IN FILANDA con un'altra protagonista che racconta alla madre la sua triste storia: «è il direttore della filanda che ha tradito questo mio cuor».

Nel penultimo canto abbiamo un esempio di «spot pubblicitario» del secolo scorso: cantando SIAM CALDERAI questi artigiani ambulanti reclamizzavano la propria abilità che, a sentir loro, non si limitava alla riparazione di pentole e tegami, ma che riguardava il rapporto con le rappresentanti del gentil sesso con le quali erano quotidianamente in contatto.

Da ultimo il notissimo OH VILAN! vero e proprio inno della valle padana, con la caratteristica vocalità aperta e un po' «sguaiata» e i suoi quadretti vivaci e coloriti di vita contadina.

Al termine della presentazione dei canti vogliamo rammentare che i testi e le melodie sono stati mantenuti assolutamente fedeli a quanto l'informatore ha trasmesso nella data e nel luogo citati dopo i rispettivi testi: quindi niente «ricostruzione»; operazione purtroppo diffusa, che consiste nel prelevare da diverse lezioni dello stesso canto, raccolte in tempi e luoghi diversi, alcune parti per assemblarle assieme, con la pretesa che il prodotto ottenuto sia «l'originale», o la lezione più «completa». Il nostro intervento sul canto, così come è stato trovato, riguarda solo il tessuto armonico, nel tentativo di ricostruire quell'atmosfera che un tempo era attorno al canto, quando davvero veniva «usato».

Giorgio Vacchi 

DIDATTICA & CORSI per Bambini e Ragazzi

AL VIA LE ISCRIZIONI
al 14° Corso di canto corale 2022-2023 dedicato a ragazze e ragazzi da 7 a 14 anni e tenuto dalla maestra Silvia Vacchi col Patrocinio dal Quartiere San Donato San Vitale. Il corso si svolge a Bologna presso "La Tîż" Sede del Coro Stelutis, in Via Pallavicini, 21 ( Zona Croce del Biacco, con ampio Parcheggio )
 
Ci si trova il Giovedì alle ore 17,30.
Per Iscrizioni e informazioni 347 159 46 20

ORCHESTRA STABILE STELUTIS

 NUOVE ADESIONI  2022-23 all'Orchestra Stabile Stelutis !
L'Invito è rivolto a tutti gli strumentisti di ogni età.
Durante il corso verranno proposte attività pratiche e teoriche di ascolto, lettura ed esecuzione di partiture musicali, di ogni genere.
Le prove si svolgono tutti i Giovedì sera dalle 20,30 a Bologna presso la sede di Via Pallavicini 21
( Zona Croce del Biacco con ampio parcheggio ). 
Vi aspettiamo !
 

Direttore M° Paolo Ingrosso Cel. 349 815 13 66

FOTO EVENTI 2021

"Voglio Live 2021" (Image Galleries)

NOVITA' EDITORIALI

Giorgio Vacchi "COMPOSIZIONI PER CORO"

Sono disponibili i due nuovi volumi editi da Pendragon, contenenti l'intera opera di Giorgio Vacchi. I due Volumi, curati da Silvia Vacchi, contengono gli spartiti con le composizioni armonizzate o elaborate per Coro maschile, Coro misto e femminile.

 

PER L'ACQUISTO

(segui i link sottoindicati)

> COMPOSIZIONI PER CORO

MASCHILE

 

> COMPOSIZIONI PER CORO

MISTO E FEMMINILE

 

I due libri sono stati presentati alla "Giornata di studi sull'opera di Giorgio Vacchi" tenutasi  il 10-10-2021 a Bologna presso La Tîż del Coro Stelutis. Relatori introdotti da Silvia Vacchi: Daniele Venturi, Pier Paolo Scattolin, Ettore Galvani 

VIDEO 

Silvia Vacchi "GIROINCANTO"

Silvia Vacchi "GIROINCANTO"

Antologia di canti popolari Bonomo editore, dedicata alla formazione musicale degli studenti principalmente delle scuole primarie e secondarie di primo grado, elaborati da Silvia Vacchi a due e tre voci con accompagnamento strumentale ... (segue)

PER L'ACQUISTO

(segui il link sottoindicato)

> "Giroincanto" REPERIBILE QUI !

Coro Voci Bianche Stelutis

Alcuni Video

>"Il merlo ha perso il becco" 30/05/2021 (Minerbio)
>"Svegliatevi dal sonno" 30/05/2021 (Minerbio)
>"Roma brucia" 05/2014 Opera Padre Marella, (Bo)
> "San Martino"12/03/2017  Rassegna ( Mo)
> "Pick a bale of cotton" 12/03/1  7 Rassegna (Mo)  
> "Evening rise" 05/05/19  Brento-Monzuno (Bo)

Lezioni-concerto nelle scuole

Questa attività è rivolta agli alunni del secondo ciclo delle scuole elementari e a quelli delle scuole medie. Lo scopo è quello di stimolare nei ragazzi la percezione delle varie componenti del messaggio musicale cantato tramite l'esecuzione dal vivo di una serie di brani a cappella del repertorio del coro Stelutis.

NEWS

 

CONCERTO-SPETTACOLO

“E ancora allegri bisogna stare”

( Video promo in Sala Farnese )

 

>Santéssum Cruziféss (Video)

 

>Due Due (Video)


LE INTERVISTE A SILVIA VACCHI

>RADIO FUJIKO (New ! ) 17/02/2020

> TRC BOLOGNA           26/11/2018
> OZZANO IN CANTO   06/07/2017

 


Il Memorial Giorgio Vacchi

Giorgio Vacchi

"In ricordo di Giorgio Vacchi"
da "FarCoro" di Paolino Todesco
Dal TG RAI 3 Emilia-R.                  del 24 Gen. 2008  

L'ultimo CD

CD + DVD "LAZZARONA!"

è l‘ultima incisione del coro: è una collezione di canti della tradizione popolare in cui si raccontano storie di donne nella civiltà contadina.

SOLIDARIETA'

Come ormai da tradizione,  il Coro Stelutis ospita una Associazione benefica bolognese alla propria festa annuale che si tiene presso la Tîż di Via Pallavicini.

Qui a fianco alcune delle Associazioni e iniziative benefiche che abbiamo sostenuto ed alle quali abbiamo dato ospitalità negli anni precedenti.

LINK

      

CCS 2000

Archiviazione ed elaborazione dati dei canti

 

PRESIDENTE: Nicoletta Puglioli              e-mail: pugliolinicoletta@libero.it

Cellulare: +39 329 215 7447


 

DIRETTRICE ARTISTICA: Silvia Vacchi      
e-mail: cod0408@gmail.com

Cellulare: +39 347 159 4620

 

 

 

APS - Associazione di Promozione Sociale
ricerca, elaborazione, esecuzione
di canti popolari emiliani 

Sede: Via Pallavicini, 21   
40138 Bologna
tel. 051 6012258

credits

website: lucio vacchi
lucio.v@libero.itchiudi

A.P.S. CORO STELUTIS BOLOGNA

Via Pallavicini, 21 - 40138 Bologna

Cel. Segreteria 366 573 17 72 corostelutisbo@gmail.com