Il più che mi dispiace

[ voci virili ]

Il più che mi dispiace
l’è abbandonar Cremona
la serva e la padrona
la mi voleva bene.

La mi voleva bene

la mi teneva in braccio
la mi portava a spasso
intorno al mio giardin.

Intorno al mio giardino
c’era una fontanella
con l’acqua fresca e bella
per rinfrescare i fior.

Per rinfrescare i fiori

per rinfrescar le rose
per rinfrescar le rose
le rose del giardin. 

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Dal disco: ...Semplicemente cantando

Informatore: Elio Giannini, a. 32 - Francesco Croci, a. 30

luogo: Toano RE

dataricerca: 1973

ricercatore: Roberto Ferrari

dedica: Al Coro Val Dolo di Toano - RE

Non accade di frequente che in una stessa zona coabitino due canti legati ad un identico testo: infatti uno dei due tende ad emergere mortificando l’altro che ben presto scompare.

Non così è avvenuto per queste due melodie che, pur avendo parole uguali, sono state l’una dopo l’altra cantate dagli stessi informatori.

Il testo è, per tre quarti, quanto mai simile a quello del canto col titolo «Venendo giù dai monti» che, come s’è visto, è notevolmente diffuso nelle regioni settentrionali.

Per la prima strofa, invece, non trovo riscontri nelle raccolte a stampa a me note.

Le melodie, nettamente diverse fra loro (direi addirittura contrastanti), differiscono ambedue anche da quella legata al citato canto «Venendo giù dai monti».

I riferimenti bibliografici sono gli stessi annotati per il canto «Venendo giù dai monti».

Giorgio Vacchi