Eran quattro piemontesi

[ voci virili ]

Eran quattro piemontesi
tutti e quattro disperati
mentre la luna la scavalca i monti
e noi siam pronti e noi siam pronti a cavalcar.

II primo assalto che abbiam fatto
abbiam preso una carrozza
e dentro c’era una signora
e dei denari e dei denari abbiam piglià.

Le abbiam preso mille lire
mille lir son più di cento
metà in oro e metà in argento
e all’osteria e all’osteria siamo andà.

Appena giunti all’osteria
è arrivato il brigadiere
e ci ha legato tutti e quattro assieme
e a Cremona e a Cremona ci ha portà. 

Appena giunti a Cremona
là in mezzo al cremonese
erano quattro piemontesi
e tutti e quattro e tutti e quattro condannà.

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Dal disco: Canti della nostra terra

Informatore: Domenico Benazzi a 35

luogo: Toano (RÈ)

dataricerca: 1973

ricercatore: Roberto Ferrari

Anche se, visto che si parla di piemontesi e di Cremona, è facile intuire l’area di maggior uso del canto, notevole è però la diffusione nell’Emilia, specie nella zona appenninica tra le province di Bologna e Reggio Emilia.

Abbastanza uniformi le lezioni note sia come testo che come linea melodica.

Bibliografia: G. VETTORI, Canti e poesie popolari , Newton Compton Ed., Roma, 1975, pag. 251.
S. PEDROTTI, Canti popolari trentini . Saturnia Ed., Trento, 1976, pag. 112.

Discografia: Coro « Stelutis » di Bologna – EMI Odeon – C 054-18089.

Giorgio Vacchi