La Cionfa
Ascolta l'inizio:
Dal disco:
...Semplicemente cantando
[ voci virili ]
Il ventiquattro agosto
è la festa a Vigatèra
e la Ciónfa la s prepèra
per andèr a Cà dei Mòr.
E ri, e ri la ciónfola
e ciónfola, e ciónfola
e ri, e ri la ciónfola
la Ciónfa a Cà dei Mòr.
Quand l'arîva int la via fonda
lei si mise tutta in onda
e Daniêl ch'u i é per drê
che spuṡlôta ch'a i ho mé.
E ri, e ri la ciónfola
e ciónfola, e ciónfola
e ri, e ri la ciónfola
la Ciónfa a Cà dei Mòr.
che sciuflîna ch'a i ò mé.
E ri, e ri la ciónfola
e ciónfola, e ciónfola
e ri, e ri la ciónfola
la Ciónfa a Cà dei Mòr.
Quand l'è a Cà di Malagîṡ
la i fé véddr al Paradîṡ
e Daniêl ch'u i é per drê
che sciuflîna ch'a i ho mé.
e ciónfola, e ciónfola
e ri, e ri la ciónfola
Nonostante la lunga dimestichezza con la cultura popolare di tradizione orale mi abbia abituato ad una estrema prudenza nel rilasciare certificati di nascita dei canti ritrovati (sia per quello che riguarda la data che per il luogo), per questo canto mi arrischierei a sbilanciarmi, tanti sono gli elementi a disposizione.
Vediamoli: il canto inizia con le parole «II 24 agosto l'è la fèsta ed Vigatèra». Ancora ora, alla stessa data, a Valgattara (una frazione a sei chilometri da Monghidoro in direzione di Castel dell'Alpe) si svolge la festa patronale, motivo di richiamo particolarissimo, specie un tempo, nella vita di una piccola comunità montana. Infatti ecco la Cionfa (è il soprannome della protagonista) sulla strada che congiunge Cà dei Mòr a Valgattara.
Cà dei Mòr era un gruppo di case (5 famiglie) distrutto da una frana all'inizio del '900, già ricordato dal Calindri nel 1780 a pagina 197 del suo "Montagne e colline del territorio bolognese».Proseguendo nel suo itinerario galante troviamo poi la Cionfa nella «via Fonda», quindi alla «Puzôla» e infine a «Cà di Malagîs», località queste tutt'ora esistenti. A tutto ciò si aggiunga il fatto che nella memoria di alcuni vecchi c'è ancora il ricordo di questa figura femminile, un pò «intraprendente», scomparsa dalla circolazione forse al tempo in cui la comunità di Cà dei Mòr si sciolse a causa della citata frana. Alcuni addirittura dicono che un'accurata indagine porterebbe all'identificazione della «Cionfa»: ma non sarò certo io a sollecitare questa indagine!
Sono quindi numerosissimi gli elementi che ci permettono di avallare l'ipotesi che il canto sia nato in loco.
Un'ultima considerazione: anche la melodia (fresca e briosa, anche se non eccezionale) non ha evidenti riscontri con altre melodie a me note.
Giorgio Vacchi