Il magnanello
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Dal disco:
Stelutislive
[ voci virili ]
E il magnanello
che passa per la strada
o care donne
'l magnano l'è 'rivato
s' avî qualcosa
da fèr ajustèr
o belle donne
'l magnano l'è 'rivè.
A sèlta fôra
una bella spåuṡa
o magnano
me l'hanno rotta
s' a l'avî rotta
fèla ajustèr
o belle spose
'l magnano l'è 'rivè.
Rotta di dentro
e rotta di fuori
ogni pieghina
una parpaiôla
ma se vurìa
ch' a végna in cà
io ve l'accomodo
senza pagar.
Suo marito
che l'éra in un cantån
al scultèva stî
brótti raṡån
al sèlta fôra
col làggn in man
pìnfete e pànfete
in testa al magnàn.
E il magnanello
che va per la strada
con la testa
insanguinata
ma se la testa
la guarirà
le belle spose
me l'hanno da pagar.
Ancora negli anni sessanta era possibile incontrare questa caratteristica figura di ambulante per le strade delle nostre città: spingeva a mano una bicicletta su cui si ergevano, una davanti e una di dietro, due grosse pentole ripiene di decine e decine di tegami e tegamini tintinnanti.
Col grido di «stagninoooo!» si annunciava alle donne di casa, e poi sostava brevemente per dar loro il tempo di scendere in strada con eventuali lavoretti.
Attorno alla, vera o presunta, intraprendenza di questi lavoratori ambulanti (c'erano anche gli arrotini, gli spazzacamini,ecc.) nei riguardi delle donne nacquero numerosi i canti che « cantati e diffusi dagli stessi ambulanti », scrive il Sanga , « svolgevano in sostanza una funzione pubblicitaria ».
Loro caratteristica era il costante uso del doppio senso a sfondo erotico, caratteristica questa peraltro non esclusiva di questi canti di mestiere, ma notevolmente diffusa in tutti i componimenti popolari di tradizione orale.
Il testo del canto lo troviamo, non molto dissimile, almeno nella parte iniziale e centrale dell'episodio narrato, in tutte le regioni settentrionali, e sempre rivestito dalla stessa melodia.
Questa cambia, invece, nella presente lezione e nelle altre, a me note, dell'Emilia, assumendo caratteristiche di maggiore «ariosità» e di minor contenuto ritmico.
G. Ferraro: Canti popolari piemontesi ed emiliani, Milano, 1977, n. 9,p. 197.
M. Borgatti: Canti popolari emiliani, raccolti a Cento , Firenze, 1962,n. 33, p. 49.
G. Sanga: Mondo popolare in Lombardia , Voi. 5, Milano, 1979, p. 164.
Coro Monte Cauriol: Canzoniere , SAGEP Editore Genova, 1968, p. 143.
R. Brivio: Canzoni sporche all'osteria , Milano, 1973, p. 104.
Giorgio Vacchi